BIELLA GARA 21 DICEMBRE 2014, GRANDI 

Fu questa colonna sonora ad accompagnare quattro giovani ragazzi oltre i confini dei palazzetti sportivi fino ad allora conosciuti, attraverso i boschi più insidiosi, irti di pericoli, sormontati da una fittissima e allo stesso tempo umida nebbia. Superato quel gigantesco ostacolo i quattro gioirono enormemente come se avessero conquistato il primo premio in una competizione, ma la strada era ancora lunga. Nuove sicurezze personali si manifestarono nei nostri amici. L’illuminazione apparsa nella mente del nostro Marco, lo spinse a diventare la nuova voce dei navigatori touch nazionali e internazionali. Quel giorno però lo ingannò e lo spinse a condurre i suoi amici in una sperduta stradina di montagna e, nonostante i dubbi che in quel momento colsero i suoi compagni, lui li rassicurò con grande personalità. Quella stradina sarebbe terminata poco dopo, davanti ad una casa diroccata che sovrastava tutto il paesaggio circostante tanto che uno degli amici esclamò “guardate c’è Don Rodrigo che ci sta aspettando”. Da quel momento il giovane, ferito internamente e spaventato perché convinto di aver perso la fiducia dei suoi amici, si chiuse in se stesso e non proferì più parola con nessuno per tutto il resto della giornata. Non fu l’unico a scoprire sicurezze in se stesso. Un’illuminazione colse anche l’autista di quel viaggio ( il condottiero ), che offrì così spontaneamente la sua vettura ( ora cimelio che giace nel suo giardino di casa con i postumi di quel lungo girovagare ) ma non era a conoscenza di cosa lo aspettasse. Durante quel viaggio Ludovico si rese conto di poter condurre chiunque in ogni parte del mondo. Fu così che divenne il più famoso viaggiatore inconsapevole, chiamato e ricercato tutt’ora da molti avventurieri e viaggiatori spericolati. Altre conferme arrivarono. Deve la sua fama a quel viaggio Francesco, che grazie ad esso divenne il più grande disc jockey del mondo. Questo perché in quell’avventura selezionò canzoni sensazionali e le inserì nei momenti più appropriati della giornata. E infine ci sono io Antonio, il narratore, colui che vide tutto e che colse gli stati d’animo di tutti i suoi amici riportandoli in questo promemoria. Non esistono altri manoscritti ne ricordi fotografici di quell’avventura, solo questa storia raccontata da uno dei quattro. Fu un momento entusiasmante per la vita di questi ragazzi, un viaggio che li portò a comprendere la loro vera via nella vita.

 

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